Babytrekking e 6000 Himalayani, scritto a Leh il 26 luglio 2008.
INDIA | Saturday, 26 July 2008 | Views [459]
Leh e' strapiena di agenzie che organizzano tutti i tipi possibili di trekking, rafting, "spiritual trekking" (non sappiamo cosa intendano ne' lo vogliamo sapere, state tranquilli).
Patrick vuole salire sullo Stock Kangri: 6125 metri, ghiacciaio in cima. Partick e' un bel pompiere, atletico, montanaro, sguardo diretto, sorriso aperto. Chiama tutti "Pierre". Sa risolvere le situazioni. Laura la sua bella moglie e' anche lei una montanara. Se non soffrisse di celiachia si capisce che sarebbe pronta a ogni avventura anche gastronomica. Nicoletta e Marilena, la mia istruttrice di iniezioni sono le due loro amiche: coraggio e adattabilita' enormi. Stiamo benissimo in loro compagnia.
Ma lo Stock Kangri no, non fa per noi. Quest'anno non siamo allenati nemmeno per gli appennini, figuriamoci per un 6000 himalayano.
Patrick e la sempre piu' coraggiosa Nicoletta si informano in qualche agenzia.
Propongono loro ascensioni senza corde, senza le attrezzature indispensabili, senza nemmeno chiedere loro se sono gia' acclimatati e quale esperienza abbiano.
I soldi dei turisti occidentali accecano e si capisce a quali conseguenze possano portare.
Nemmeno per Patrick che e' un montanaro esperto (anzi proprio per questo) vale la pena rischiare.
Ci rivolgiamo quindi all'agenzia consigliataci dagli zii Giovanna e Paolo e dal cugino di Franca, Francesco: la Amitaba di Tinless.
Tinless ha un bello sguardo. Onesto. Fa piacere parlare con lui. Ci accordiamo per un piccolo trekking in mezzo ad alcuni villaggi per il giorno dopo. Verremo a sapere poi che viene chiamato "Babytrekking" perche' e' facilissimo e corre a fianco alla strada asfaltata.
Il trekking non ci soddifa per vari motivi. Il giorno dopo passo due ore nell'agenzia di Tinless a spiegare come si sarebbe potuto migliorare il servizio, faccio varie proposte per altri tipi di itinerari. Tinless, oltre che onesto e' intelligente, cosi' come la guida Norboo, soprannominato da Patrick "John Lennon". Capisce che le informazioni che ho raccolto tra tutti noi e che gli sto ora riferendo valgono, valgono molto. Alla fine del colloquio veniamo risarciti per cio' che non ha funzionato nel cosiddetto "Babytrekking", ci salutiamo, anzicche' delusi, come nuovi buoni amici. Certo se avessimo bisogno di altri servizi turistici ci rivolgeremmo a lui e ad Amitaba. Soprattutto per l'onesta'. Impagabile in India.
Da questa piccola esperienza montanara passeremo praticamente una settimana frustrante per tutti i problemi intestinali scansati fino a prima. Io sono stufo di vedere gli stessi locali e vie.
Oggi sto scrivendo mentre aspettiamo che un privato ci noleggi un moto. Non ne vogliamo sapere di rischiare di nuovo su quelle gia' noleggiate. Speriamo di riuscire ad ottenerla perche' ormai i giorni passano e abbiamo approfittato davvero poco di cio' che di bello c'e' qui attorno.
Abbiamo comprato i biglietti dell'aereo per Jammu per visitare Amritsar e il Golden Temple Sikh il 4 agosto. Poi ci dirigeremo via Delhi in Tamilnadu a Sud, salvo cambi di programma.
Spero potremo aggiungere nuove impressioni del Ladakh prima di ripartire.
Federico
Tags: leh amitaba
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