Bel posto questa Old Manali. Aria (relativamente) pulita, bella
vista sulle montagne coperte di cedri. Cos'e' allora che ci mette a
disagio?
La minore autenticita' rispetto all'India puzzolente e aspra e
appiccicosa alla quale ci sembrava di esserci gia' adattati abbastanza
bene? Il fatto che la maggior parte delle persone che incontriamo siano
occidentali per niente simpatici, ci sembra. Il fatto che si sia in una
colonia estranea all'India: sono quasi tutti quasi tutti israeliani
qui.
Il contrasto tra i pochi veri contadini che abitano magnifiche
case in pietra intelaite in legno, con ampi fienili a ballatoio,
piccole porte contornate di decorazioni scaramantiche ocra e telai da
tessitori sospesi sotto ai tetti, per lavorare contemplando il
paesaggio a valle, raggiungibili da scale in legno intagliate in un
solo tronco di legno, come usa in Africa e gli albergatori e
commercianti e venditori di fumo (di tutti i tipi) e' assolutamente
stridente.
E' il nostro senso di colpa appartenendo anche noi alla categoria
dei forse turisti, forse viaggiatori, comunque stranieri e occidentali
che contaminano con la loro presenza l'autenticita' di ogni luogo?
Siamo noi a non sentirci in sintonia con gli altri stranieri qui? Perche'?
Perche' ci sembra che Pram, il nepalese tuttofare del nostro
albergo rivolga continui sorrisi e racconti della propria vita e
famiglia e fatica e poche ore da dormire solo a noi e forse a una
coppia di tedeschi di cui ci ha parlato?
Perche' Mustafa', il venditore Kashmiro di sculture in legno e
monili e' stato piu' di un ora a parlare con noi, cercando si di
venderci qualcosa, ma soprattutto perche' "occorre tempo anche per
vendere" ci ha detto e i clienti israeliani spendono pochi minuti per
fare gli acquisti da lui. Noi non abbiamo comprato nulla, io non sono
ancora riuscito a vendergli il mio quaderno italiano in pura carta
Fabriano, ma ci siamo abbracciati e dati strette di mano e promesse di
rivederci nei prossimi giorni.
Forse siamo noi a non riuscire a cogliere tutti i diversi aspetti
delle realta' in cui ci muoviamo in viaggio e puntando la torcia nel
buio della nostra inesperienza ed ignoranza vediamo solo parti di
realta'. Oggi prevalentemente quelle che ci disturbano.
Forse dovremmo ricordarci, come Mustafa' ci ha ricordato che "anche qui ci sono persone che meritano di essere incontrate".
Fede