6 Luglio 2008, Chandigarh-Shimla
Rieccoci di nuovo in viaggio.
Ieri sera, con grande convinzione, siamo andati alla stazione degli autobus per prenotare il treno (!, misteri dell'india) per kalka,
ma abbiamo scoperto, senza comunque capire perche, che non sarebbe stato possibile (almeno 24 ore prima, dicono, forse, l'inglese parlato dagli indiani, nella maggior parte dei casi, e veramente difficile da capire!).
Tentiamo allora la carta autobus, ma per quanto la stazione non sia enorme, facciamo fatica a raccapezzarci, grazie anche alle molte persone che ci danno suggerimenti, sempre diversi!
Siamo stanchini, e in questo momento ci sembra un ostacolo difficile da superare.
Decidiamo di lasciarci tentare da uno dei tanti taxisti che stazionano davanti al nostro albergo, e quando veniamo avvicinati da un'omino con una bella faccia da steppe asiatiche, che ci chiede 500 rupie, ci sembra decisamente di potercelo meritare, e ci accordiamo per la mattina seguente.
Grazie al nostro paziente autista arriviamo a Kalka, da dove dovrebbe partire il trenino per Shimla.
Sembra che alle 11,30 parta l'Himalaya express, trnino di lusso.
Stiamo cominciando ad imparare che qui in india il condizionale e sempre d'obbligo.
La stazione ha due file:una lunghissima e ordinata, l'altra minuscola.
Boh.
Comunque prima che possiamo interrogaci su quale fila dobbiamo fare, veniamo accompagnati in un ufficetto, in cui, pare, dovremo tornare dopo aver fatto il biglietto alla biglietteria normale.
Spudoratamente mi metto in fila in quella piu corta, confortata anche dal fatto che sembra sia consuetudine che le donne saltino le file.
In effetti la fila lunghissima (e ordinata) e esclusivamente maschile.
Comunque mi va bene, mi fanno subito il biglietto, anche se sembra esserci solo il treno normale.
Si parte.
Il treno sembra un giocattolo, a scartamento ridottissimo, e si arrampica lentamente e a porte aperte, fino ai 2250 m di quota di Shimla.
Si puo stare in piedi sulla porta a prendere un po' di pioggia e ad ammirare le palme mescolate ai cactus e ai pini.
Le 6 ore di viaggio passano veloci, grazie alla stupenda famiglia che abbiamo a fianco, e che ci rimpinza con il cibo portato ordinatamente da casa.
Ogno sosta nelle stazioncine e l'occasione per fare foto,comprare qualcosa da mangiare o un chai. (mi sta cominciando a piacere tantissimo questo the con il latte bollente, dolce e speziato).
Facciamo anche conoscenza con una coppia di ragazzi francesi, dall'aria simpatica.
Lei e bionda, ma vestita all'indiana, e ci racconta che da quando ha cominciato a vestirsi cosi ha avuto molti meno problemi, tipo palpate di culo sugli autobus.
A dire la verita io non ho ancora avuto problemi, forse perche cosi mora passo molto piu inosservata, ma comunque la cosa e da prendere in considerazione.
Prima dell'arrivo, Vandana, la madre della famiglia con cui ormai siamo in confidenza (industriali di Ludhiana, che fanno questo viaggio in treno perche vogliono fare questa esperienza con i loro 3 bambini), con cui ci siamo scambiati indirizzi e che ci hanno gia invitato a casa loro se dovessimo passare per Ludhiana, Vandana, dicevo, mi chiedo se uso i fermagli per legare i capelli.
All'inizio non capisco perche mi faccia questa domanda, ma poi mi e chiaro che mi sta regalando il suo fermaglio a forma di pavone, dorato e con i brillantini, e mi dice che cosi , se ogni tanto lo portero, pensero a loro.
sono cosi commossa che trattengo le lacrime, e non so come farglielo capire.
Fede osserva dalla porta del treno, e capisco che anche lui e emozionato.
All'arrivo alla stazione veniamo subito presi di mira dai portatori e commision man, che sono procacciatori di clienti per gli alberghi.
Abbiamo la fortuna di finire nelle mani di Maksood, simpatico furbacchione Kashmiro, che non se ne ha a male anche se non cadiamo nel suo trucchetto.
Ci mostra il depliant di un albergo, con i prezzi incollati sopra, e ci dice che grazie a lui possiamo ottenere la meta.
Che e comunque di piu del vero prezzo dell'albergo ;-)
Comunque lui e un bel tipo, ci facciamo molte risate insieme e ce ne andiamo per conto nostro contrattando strenuamente il prezzo del taxi, grazie a david, il francese, che si dimostra un vero levantino.
La ricerca dell'albergo si rivela estenuante, la lonely planet scazza completamente la posizione degli alberghi, e siamo presi d'assedio da personaggi decisamente meno raccomandabili di Maksood, e rimpiangiamo un po' di non esserci lasciati portare da lui.
Comunque alla fine troviamo un posto carino ed ospitale, con un proprietario simpatico, che ci raccomanda di chiudere le finestre quando usciamo, perche le scimmie sono ladre!
I francesi, che sono stati nostri compagni in quest'avventura e sono piu provati di noi, ci offrono un aperitivo di rum, e ci regalano un elefantino portafortuna, raccolto su una spiaggia dell'atlantico.
Di nuovo commozione.
7 Luglio, Shimla
Alla mattina, dopo aver prenotato un autobus per Mandi per la mattina dopo (anche qua non c'e il fantomatico delux ma solo il normale), ci facciamo un giro per il mercato,dove vorrei comprare qualcosa per vestirmi, comincio a sentirmi a disagio nelle mie t-shirt, di fronte all'eleganza delle donne indiane.
Inizio comprando una camicia e finisco con il farmi fare un abito su misura, con la stoffa comprata l mercato e cucito dai sarti: mi prendono le misure e mi dicono di tornare dopo alcune ore.
Non senza averci offerti due chai fumanti.
Nel pomeriggio affrontiamo la ripida salita a piedi fino allo Jaku temple, dedicato ad Anuman, il dio scimmia.
In effetti le scimmie non mancano, ed e meglio portarsi un bastone per spaventare quelle troppo prepotenti.
La salita e faticosa, ci chiediamo se sara possibile affrontare dei trekking a 3500 m, se gia qua facciamo fatica.
Entriamo nel tempio, rigorosamente scalzi, ed assistiamo alle numerosissime persone che fanno un'offerta di cibo (le prasad, che rendono le scimmie cosi intraprendenti)
Il posto ha il suo fascino, ma io esco quasi subito dal tempio.
I riti mi mettono sempre un po' a disagio, specie se non capisco niente.
In ogni modo passiamo quasi un ora sulla collina del tempio, da cui si ammira il paesaggio circostante, ripide montagne coperte di foreste di cedri e popolate di centinaia di scimmie.
E il primo momento della giornata in cui non siamo avvolti dalle nuvole e ci godiamo il sole e l'osservare l'impressionante umanita delle scimmie con i loro cuccioli.
Scendendo incontriamo uno studente con cui ci fermiamo a lungo a parlare dell'india e dell italia.
Piu tardi incontriamo un pellegrino, scalzo, tunica bianca, barba lunga, largo sorriso, e occhiali anni '70, che ci ferma chiedendoci di dove siamo, ci chiede di fotografarci insieme a lui e ci saluta augurandoci lunga fortuna.
Ci sentiamo in effetti molto fortunati, per i continui begli incontri che stiamo facendo.
E' merito nostro, del nostro atteggiamento?
Non rischiamo forse di montarci la testa?
Molte domande ci frullano per la testa, facendoci svdegliare presto la mattina.
8 Luglio, Shimla-Mandi
Il viaggio in autobus e' veramente troppo anche per noi.
La prima ora ci divertiamo, nonostante siamo pigiati come sardine su sedili sporchi e strettissimi.
La seconda ora continuiamo a sorridere, anche se con meno convinzione.
Per fortuna siamo seduti in fondo, e riusciamo piu a lungo a non guardare i mezzi che viaggiano in senso contrario.
Alla secoda inchiodata diventa difficile ignorare la guida folle del nostro autista.
Alla terza ora mi sforzo di sorridere ancora e di non guardare fuori, ma Fede comincia a essere decisamente nervoso.
Rimaniamo comunque impressionanti dalle donne che salgono su questa scatola sobbalznte, avvolte nei loro vestiti splendidi e colorati, sono delle vere e proprie apparizioni.
Per fortuna facciamo una pausa pranzo e alla fine arriviamo.
Mai piu l'autobus, se non super delux.
All'arrivo siamo cosi stravolti che solo chiedere un'informazione ci sembra difficilissimo.
Per fortuna troviamo subito l'albergo, carino e confortevole in un palazzo del Raj, con un magnifico giardino.
Ci accontentiamo di una camera economica.
Le altre, che costano 4 volte tanto, devono essere delle regge.
Il resto della giornata se ne va in riposo.
Decisamente questi autobus sono troppo per le nostre capacita.
9 Luglio, Mandi-Rewalsar Lake-Mandi
Giro per il mercato, piccoli acquisti.
Ricevo un bel complimento da un anziano sikh, in un "negozio" dove "entriamo" perche Fede vuole comprarsi una camicia: mi dice che vestita cosi come sono mi aveva scambiata per indiana.
Tranquilli, non mi sono comprata un sari, ma un comunque meraviglioso salwar kamiz, composto da pantaloni larghissimi, camicione fino al ginocchio e dupatta, cioe sciarpa tuttofare che generalmente si porta sulle spalle con i due lembi che ricadono alle spalle, a mo di mantello, ma che puo essere portato sul capo in caso di pioggia o per entrare nei templi, o davanti alla bocca quando c'e troppa polvere.
Comincio a sentirmi molto a mio agio in questa nuova pelle.
Nel pomeriggio andiamo con un taxi al lago di Rewalsar, in mezzo ai monti verdissimi.
Il luogo e sacro a buddisti, induisti e sikh, perche da qui si e organizzata la resistenza alle persecuzioni moghul.
Il lago e infestato di carpe giganti e circondata di templi, inclusa una statua dorata di un guru, alta come una casa di quattro piani.
10 Luglio, Mandi-Manali
Quest volta il viaggio lo facciamo in taxi, dura tre ore e mezza, ma sono di piacere in mezzo a paesaggi meravigliosi, e non di sofferenza.
Arriviamo a Manali, troviamo una buona sistemazione in una guest house, con una bella vista.
Il posto e una colonia di israeliani frikkettoni (sto scrivendo da una tastiera con i caratteri ebraici appiccicati sopra quelli latini!), e per il momento non ci entusiasma, comunque vedremo.
Per il momento abbiamo mangiato una ottima trota per cena.
Riaggiorneremo le impressioni sul luogo con piu calma.