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Cambogia

Siem Reap

CAMBODIA | Saturday, 10 January 2009 | Views [685]

Siem Reap

Una cittadina piuttosto anomala:
un centro prettamente turistico che gravita intorno allo Psah Chaar, il mercato vecchio. Una zona molto caotica e rumorosa, piena di ristoranti, pub, guesthouse,  alberghi, internet point, bancarelle ecc... con decine di tuc tuc driver che ogni 5 metri ti chiedono: "tuctuc, sir?" Nonostante tutto è la zona che preferisco, con molti edifici in stile coloniale francese, il fiume che pigramente taglia in due la città e qualche bella galleria d'arte e di fotografie.
Basta fare qualche centinaio di metri verso nord, oltre la residenza reale, eper entrare in una periferia completamente diversa, alberghi di lusso, larghi viali alberati, musei Concert Hall modernissimi, giardini molto curati.
La periferia sud è invece la parte più degradata, con case esclusivamente di legno, a volte capanne o poco più, abitata dalla gente più povera. Alcuni dei ragazzi della scuola abitano in questo quartiere.
A est, al di la del fiume, ci sono quartieri piuttosto eterogenei, un po' di guesthouse, molti negozi di tutti i generi, abitata prevalentemente da cambogiani.
Ogni tanto alla mattina presto, prima di andare a scuola, faccio un giro in bicicletta (a proposito, ne ho comprata una, 35 dollari di seconda mano, un vero furto...). Forse non tutti sanno che gli asiatici vivono praticamente per strada. Mi spiego meglio: non hanno idea di cosa sia la privacy, le abitazioni e i negozi affacciano verso la strada, e la vita familiare così come tutte le attività sono praticamente in "piazza" . E' quindi facile immaginare quanto sia piacevole andare in giro a curiosare e a scoprire, ogni angolo ti regala sempre qualcosa.

Il traffico.
Nelle ore di punta, mattina presto e verso sera tra le 18 e le 20, il traffico è davvero allucinante. Prevalentemente motorini, diversi tuc tuc, molte biciclette e poche macchine. Niente di strano, se non fosse che inizialmente sembra non esistere un codice della strada. Da qualche anno è vietato ai turisti il noleggio di moto e motorini, visto che si verificavano incidenti in continuazione. In realtà, dopo una decina di giorni capisci come funziona: premesso che ci sono pochissimi semafori e solo in periferia, la svolta a destra è continua, nel senso che chi si immette nella tua strada per girare verso destra neanche guarda se sta arrivando qualcuno. La svolta a sinistra invece, è anche questa continua... Anche in questo caso nessuno si ferma, e se non riesce ad immettersi perchè c'è traffico, non è un problema, basta andare contromano radenti al marciapiede per immettersi appena possibile tagliando la carreggiata. Immaginate di sera, al buio, con il 99% delle biciclette senza luci e con molti motorini che viaggiano inspiegabilmente con le luci spente.
Devo però dire che non mi dispiace: tutti vanno più o meno alla stessa velocità, nessuna prepotenza (ma nessun regalo), basta stare alle regole e tutto va bene. Quasi sempre.

La sera.
Le possibilità sono praticamente infinite. I ristoranti offrono cucine di tutti i tipi, khmer, thai, indiana, francese, messicana, pizzerie con pizze più o meno degne di questo nome, ecc... Ho trovato un ristorante italiano gestito da italiani un po' fuori città davvero buono anche se un po' caruccio per gli standard cambogiani. Normalmente si cena con 4-6 euro, nelle bancarelle arrivi a spendere 1-2 euro mangiando piuttosto bene e abbondante. Anche i pub sono tanti, alcuni con biliardo, calciobalilla, nintendo Wii e naturalmente Wi-Fi. Alcuni di questi locali non sfigurerebbero neanche a Milano.
In particolare mi ha colpito il "Dead Fish Tower": immaginate un open space molto ampio e alto, tutto in legno, disposto su più livelli sfalzati tra loro, collegati con scale e carrucole a 45 gradi che portano i piatti. Non manca il fossato con i coccodrilli... vivi.

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