Natale 2008
Un Natale decisamente anomalo.
Si comincia con la festa della scuola, il 20 di dicembre. Alle 6.00 di mattina accompagno Nari (una giovane e simpatica ragazza cambogiana che lavora nella scuola) e la moglie di Smey (il direttore tuttofare della scuola) a fare la spesa in un mercato locale. Mi spiega che alla mattina presto si riescono ad ottenere prezzi più vantaggiosi, prevediamo un centinaio di dollari di spesa. Il posto, come tutti i mercati asiatici è molto pittoresco, movimentato e profumato. Appena il tempo di scattare qualche foto e incontriamo 2 studenti della scuola, che mi prendono per mano e mi accompagnano in giro per le bancarelle: ragni fritti, serpenti, pesci di tutti i tipi, teste di maiale sorridenti e distese di verdure e frutta. Molto bello e divertente. Ce la caviamo in un paio d'ore e rientriamo alla scuola.
Alle 15.00 c'è un gran fermento: i bambini sono arrivati e si aspetta con impazienza Babbo Natale. Immaginate il mio stupore quando lo vedo arrivare in tuc tuc! Povero uomo, tuta in flanella, cappello e finta barba... sotto il sole con 32 gradi.
I bambini iniziano a gridare come matti, qualche minuto per metterli in fila e partono le canzoni di natale, in pratica la prova generale per la vigilia quando dovranno cantare in un albergo. Prima di congedarsi e fare una doccia, Babbo Natale regala ad ogni bimbo un dolcetto, estraendolo da un grande sacco. La festa procede con giochi vari per concludersi con la cena: due lunghe tavolate accolgono tutti quanti, in attesa di essere serviti da noi volontari.
Rimango ancora una volta impressionato dall'educazione e dal rispetto che hanno questi bambini.
La vigilia.
Appuntamento alle 19.30 al "Residence of Angkor", un albergo eccezionalmente bello sulla riva del fiume (stanze da 250 dollari in su), interamente in legno, circondato da un bel giardino tropicale. Negli ultimi giorni ho legato particolarmente con una ventina di bambini e appena arrivano ci scambiamo qualche occhiata di intesa e battiamo il cinque. Sono molto tranquilli, più di quello che mi aspettavo. Ci spostiamo al ristorante, immerso nel giardino e i bimbi, in tutto una sessantina, salgono sul palchetto accompagnati da Nick, che al microfono spiega ai divertiti commensali quello che sta per succedere. Partono i canti: le parole sono accompagnate da mimiche e gesti, sono davvero bravissimi! Alla fine di ogni canzone non si sprecano gli applausi, la gente è divertita e commossa, e i bimbi sono incredibilmente a proprio agio.
Davvero un bel Natale.