fedefranca

India 2009. Venerdi` 8 agosto, Allepey, Kerala.

Oggi e` il secondo vero giorno di vacanza. I primi giorni sono stati
molto stancanti e insoddisfacenti. A partire dalla fregatura
dell`albergo prenotato con Expedia.it che non era disponibile a Delhi,
appena arrivati in piena notte, non abbiamo avuto giornate piacevoli
come l`anno scorso. Qui in Kerala la frase che ci scopriamo a direci
in continuazione e`: ``hai visto che qui sorridono, mica come in
Rajastan``, oppure ``ma qui la gente ti saluta``, ``le strade non sono
una discarica`` e cosi` via. Il simbolo di quanto il Rajastan sia
stato deludente, soprattutto per l`aspetto umano, e` il te` di
benvenuto che ci e` stato offerto all`arrivo in una pensione familiare
a Mont Abu, che ci e` stato fatto pagare (e anche caro) il giorno dopo
quando abbiamo saldato il pernottamento. Insomma prima di avere voglia
di tornare in Rajastan credo dovro` aver visitato buona parte del
mondo a me sconosciuto. Qui in Kerala e` tutt`altra cosa. Anche se
diversa dai posti dell`anno scorso, troviamo pero` quel piacere che
avevamo ormai dimenticato, nell`avere a che fare con le persone del
posto. Ora ci siamo spostati in una pensione direttamente sul mare.
Una casa bianca con un portico di 10 colonne di legno, amache fuori e
nelle belle stanze matrassi e cuscini morbidi e puliti come non
abbiamo mai visto in questo viaggio. Non riveleremo il nome della
pensione nemmeno sotto tortura alle guide qui chiamate ``Bibbie``:
Lonely Planet e Routard. Sappiamo che appena compaiono su questi
testi, i prezzi raddoppiano e i posti peggiorano. Un piccolo paradiso
come questo richiede curiosita` e fortuna. Seleziona le persone che vi
accedono. Infatti abbiamo fatto immediata amicizia con Enrico, un bel
signore Italiano, antropologo visuale ora impegnato in Etiopia.
Personaggio interessantissimo con cui abbiamo gia` condiviso un giro
su piroga sostenibile nelle Backwaters e pasti davvero tribali
ascoltandolo parlare di cose interessantissime. Oggi per le stesse
meravigliose alchimie, sono approdate prima Sara e Jolanda e poi Elena
con le due figlie Amara e Nur. Per caso sono tutte di Barcelona. Cosi`
ci ritroviamo a parlare in castigliano. Non facciamo gran piani per i
prossimi giorni. Io mi sto appena riprendendo dalla febbre che mi ha
colto l`ultimo giorno in Rajastan e che e` passata istantaneamente
appena approdato alla pensione sul mare, senza dover prendere gli
antibiotici che mi ero gia` procurato. Domani ci sara` la (qui) famosa
Boat Race: piroghe lunghe decine di metri con anche 100 vogaori a
bordo. Ci sara` una confusione inimmaginabile, ma probabilmente
cercheremo di vedere una parte dell`evento. Nessun problema per
biglietti etc. Le nostre nuove amiche spagnole hanno attratto dei
ragazzi del luogo, carini e gentili, che ci stanno aiutando a trovare
ogni cosa ci serva.
Federico