Ciao a tutti, siamo ritornati alla "civilta' ". Nel snso che abbiamo abbandonato un eco-lodge tenuto da un paraculissimo bramino che parla quattro lingue (occidentali) e che "suggerisce caldamente" agli ospiti di fare la "doccia indiana" (doccia chiusa, insaponarsi e sciacquarsi prendendo l'acqua da un secchio), dove siamo stati in realta' benissimo ma - si sa - nel deserto gli internet cafe latitano (anche se lui e' collegatissimo).
La "civilta'" telecomunicativa per noi ha ora preso le sembianze di un vecchio pc con windows 98, che ci permette di elaborare solo testi. E' sul tetto di una micropensione della citta' vecchia di Jodhpur. Entrando e' un po' tentra, ma salendo quattro piani di scale ti danno una stanza doppia (pulita) con vista mozzafiato sullo storico forte della citta'.
Ora dovremmo andare a cena, ma siamo un po' stanchi. Domani speriamo di connetterci da qualche posto migliore e magari caricare delle altre foto e un video. L'idea e' di visitare il forte, fare un po' di shopping (v. piu' sotto descrizione di Silvia che fa la preziosa in un negozio di vestiti per signore indiane), andare a cena domani in cima al forte medesimo e poi l'indomani ripartire per Udaipur, fermandoci in strada a vedere templi gianisti e forte (ancora uno) descritto come imperdibile, oltre che imprendibile.
A proposito di "gianisti", il nostro padrone di casa lo e': "Per la nostra religione gli ospiti sono sacri, questo non e' un hotel, e' una famiglia... ecc. Poiche' a Silvia e' stato dato della "sorella maggiore" da un mercante di Jaipur che ci ha venduto della bella stoffa (a prezzo, guarda caso, " di famiglia"), propendiamo per dar un peso relativo a queste offerte di parentela. Ma cortesemente ricambiamo.
Oggi ci siamo introdotti in un vero e proprio negozio di casalinghi con i prezzi fissi. Avevamo visto una camicetta all'esterno, che all'interno non c'era. Un povero commesso ha smontato il negozio per far vedere a silvia vestiti completi rajasthani con sbrilluccichi di argento e rame sul petto, senza apparentemente convincerla. A un certo punto, la nostra (sempre muta) a trovato il coraggio di indicare un coso che dallo scaffale sembrava piacerle. Il commesso lo ha tirato fuori, stoffetta tipo tovaglia stampata e sconsolato ha detto: "This for every day, madam". Umiliata davanti al mondo, la nostra ha rinunciato anche alla vestaglietta in stile indiano.
Continua alla prossima puntanta, anche perche' siamo molti stanchi da sei ore di macchina consecutive passate a schivare capre, cavoli e cammelli. Nonche' qualche autobus di passaggio con i decine di passeggeri sulla "imperiale" (chi e' troppo giovane per non sapere cosa fosse l'imperiale sulle vecchie corriere, se lo faccia spiegare o guardi qui una definizione ferroviaria, che si applica anche ai bus), mentre a bordo strada si vedeva anche un furgone ribaltato con sacchi di roba varia sparsi sulla (unica) carreggiata.
Sursum corda. :-)