Scorgere un televisore in sala d’attesa non è generalmente un buon segno. Per qualcuno che come me è cresciuto a pane e burocrazia italiana, provoca addirittura un irresistibile istinto di fuga. Il ghepardo in corsa mostrato dallo schermo rende ancor più difficile contenere l’urgenza di uno scatto fulmineo verso l’uscita. Purtroppo però, se si deve fare, si deve fare. Devo rinnovare il visto. E sono partita di casa con lo stesso spirito di rassegnazione di chi si dirige alle Poste. So bene che le prospettive di uscirne viva sono scarse; di uscirne sana di mente e corpo, inesistenti.
Fa un caldo ultraterreno. La commessa si rifiuta di prestarmi una penna: tocca mestamente fare quattro piani di scale per acquistarne una. Ho il numero 67, un pensiero incoraggiante già che da circa venti minuti il pannello è fermo al numero 32. Inizio a chiedermi se una sola vita sia sufficiente. Davanti a me sfila la corsia preferenziale di chi, pagando 5 euro sotto banco, fa le scarpe al resto dei presenti. In momenti come questi si è decisamente esposti a quella che, in gergo tecnico, è chiamata disillusionment phase.
Funziona più o meno così:
“È mai possibile che questa gente parli a voce tanto alta tutto il tempo? Hanno bisogno di un apparecchio acustico forse? Che poi a pensarci sono rumorosi proprio di narura. Per strada è un continuo suonare il clacson, dalle 5 del mattino alle 11 della sera. Com’è possibile non ci sia una legge a proibire di fare tutto quel baccano? Certo, cosa vuoi aspettarti da un popolo che guida sul lato sbagliato della strada? Già che guidano "all'inglese", potrebbero almeno cercare di imparare meglio anche la lingua! Tutte le volte bisogna farsi in quattro per capire; quasi non si riesce ad ordinare da mangiare! Mi dirai…tanto sempre di riso si tratta. Non se ne può più, quanto difficile potrà mai essere preparare un tegame di lasagne al forno!?”
Et voilà, uno stream of consciousness, un fiume in piena di disapprovazione e fault-finding. Nello spazio di un istante tutto ciò che non disturbava affatto fino a un minuto prima diventa simpatico come un’ossicino di pollo fra i denti. La cattiva notizia è: non avete scampo. Presto o tardi è una fase che arriva. La buona notizia è: basta essere preparati al suo arrivo. Se si è consapevoli di cosa si tratta, a quel punto è più facile distrarsi dai propri astiosi pensieri.
Bene. Visto rinnovato. Alla fine sono bastate 8 ore (e 40 euro). Purtroppo proprio oggi una dolce scimmietta ha eletto i cavi elettrici fuori casa a parco giochi privato. Questo significa niente acqua in appartamento. Mi sa che per oggi lo stream of consciousness non lo ferma nessuno.