Molte aspettative... pochissime delusioni, questa e' la prima cosa che mi viene da dire su questo bellissimo paese del Centro America.
L' immagine quasi perfettamente conica dei bassi ma numerosi vulcani del Nicaragua e' la carta di indentita' di un paese in cui muoversi indipendentemente e' spesso lungo e faticoso, ma che ti da tanto in cambio. Il verde e il blu sono i colori di sfondo per accecanti esplosioni di giallo e fuxsia. L' acqua e' un elemento onnipresente in tutte le sue sfaccettature, da dolce a salata: si puo' infatti passare rapidamente dal Lago di Nicaragua (Cocibolca) alla costa pacifica, mentre diventa piu' complicato raggiungere quella caraibica ancora separata da una fitta vegetazione dalla parte ovest del paese, quella piu' densamente popolata.
Le due perle coloniali di Leon e Granada conquistano con la loro storia, diversa e spesso conflittuale, invitandoci a scoprirne piu' angoli possibili. Leon e Granada, una dicotomia per due citta' avvolte dallo stesso fascino; la prima sempre rivoluzionaria e progressista, l'altra base storica della parte conservatrice del paese. A nostro avviso entrambe valgono una lunga permanenza, ma forse ai nostri occhi Leon sembra spiccare leggermente per un pizzico di carisma in piu'.
Volare nella parte caraibica del paese a Corn Island, noi l'abbiamo fatto con un cessna da 12 posti, e' qualcosa che (a parte la tensione per il volo e il bellissimo panorama ammirato) sembra catapultarti in un altro paese. Dallo spagnolo si passa infatti all' inglese, la fisionomia dei locali cambia e anche nella cucina si sente l' influenza creola. L' isola di Little Corn e' veramente bella, con zero macchine, una vegetazione rigogliosissima e il mare che sembra chiamarti costantemente per un tuffo. Ci siamo fatti le nostre ultime immersioni, per questo viaggio, e goduti la piacevolezza dell'isola con la compagnia di nuovi amici italiani in viaggio verso il Sud America.
Adesso siamo a Ometepe, l'isola formata da 2 vulcani (il Concepcion e il Madera) nel mezzo del lago di Nicaragua; vi diamo qualche misura per farvi capire: 8624 km quadrati di acqua (lungo 177 km e largo 58), questo non sembra un lago ma piuttosto un mare, anche per le onde che lo increspano costantemente....i locali lo chiamano infatti Cocibolca, che significa mare dolce. Ci sono circa 400 isolotti e Ometepe e' la piu' grande e la perla ecologica; con una grande varieta' di uccelli e scimmie che abitano la foresta ancora presente. Qui si trovano anche petroglifi dei Chorotega, che datati 300 d.C. ne testimoniano la presenza gia' in quell' epoca.
Dopo una iniziale permanenza alla Finca Magdalena, una fattoria per la produzione del caffe' gestita da una cooperativa di contadini, ci siamo spostati verso la zona di Merida. Le strade su quest' isola sono per la maggior parte sterrate e alquanto accidentate, ma pochi autobus permettono comunque il collegamento tra i vari villaggi.
I giorni ci stanno scivolando di mano e per me (Au) si sta avverando quello che un po' temevo: l'accumularsi del misto di nostalgia e piacevole tristezza che non avevo ancora mai provato in questo viaggio ad ogni ripartenza verso un paese diverso, adesso e' un po' come se stessi salutando in una volta sola tutti i paesi attraversati, e immancabilemnte sono mille le immagini che si rincorrono nella mente.
Si puo' dire che siamo alla fine, e questo e' sicuramente l'ultimo saluto dal blog, il 6 avremo il volo di rientro in Italia dal Costa Rica, ma la nostra permanenza in quel paese sara' solo di 2 giorni; ammaliati dalle bellezze del Nicaragua abbiamo scelto di limitare qui il viaggio di questo anno.
A presto quindi.......nel vero senso della parola!