Ubud….Ubud…una piccola perla all’interno di questo paese speciale. Programmata la solita permanenza di 7 giorni alla fine ci siamo rimasti 12 notti, sia per l’offerta culturale abbondantissima, che per la sua rinomata cucina e l’atmosfera piacevole creata dalle sue dimensioni di villaggio….unica pecca le orde di bus di turisti in visita dalla mattina alla sera quasi piu’ per i negozi (molti dei quail dal discutibile gusto occidentale, verificabile anche nei prezzi) che per altro.
Saltata la possibilita’ del diving a Nusa Penida (un’isola famosa per le mante e il mola-mola) a causa del “all full” che si verifica ad agosto a Bali, ci siamo lasciati andare alla piacevolezza del posto, andando a scoprire i suoi scorci piu’ caratteristicie cercando ancora una volta i sorrisi e gli occhi curiosi dei locali.
Riguardo l’offerta culinaria noi ci siamo affidati quasi esclusivamente alle cure della favolosa cuoca del SenSan, un piccolo warung dai muri scrostati nascosto nei vicoli, ma che emanava uno squisito profumino; una delle poche eccezioni e’ stato un pranzo a base del golossisimo babi guling…….come dire porchetta alla balinese…slurp!!!!
Il programma delle rappresentazioni serali e’ denso di eventi che lasciano solo l’imbarazzo della scelta; noi abbiamo assistito a tre serate: kecak, barong e bamboo gamelan. La Kecak integra coro, danza e recitazione, ma quello che incanta e’ la complessita’ degli intricati canti del coro che rappresenta l’esercito delle scimmie del Ramayana e che ne evoca i suoni e romori. La Barong e’ una forma di danza teatrale accompagnata dalla gamelan (orchestra tradizionale Balinese) che mette gli accenti sulla mimica dei ballerini e che richiede l’uso di maschere impressionanti….chiaramente influenzata dal kathakali, essendo induista anche Bali. La serata di bamboo gamelan e’ stata un concerto eseguito da percussioni, ovviamente tutte di bamboo, che accompagnavano danze tradizionali….. tutti e tre gli spettacoli ci hanno entusiasmato e coinvolto nonostante fossero mirati ad un pubblico straniero, visto che riproducono in versione ridotta rappresentazioni in origine di molte ore.
Adesso siamo a Denpasar per prepararci al saluto che domani daremo all’Asia e per organizzare i prossimi 2 mesi all’interno del furgon-camper. Dopo sei mesi ci siamo infatti rimessi un po’ in sesto, grande lavanderia e anche taglio di capelli, abbiamo inoltre comprato un paio di pantaloni pesanti e scarpe chiuse per affrontare le temperature invernali dell’outback australiano……quindi siamo pronti!
Vi salutiamo senza sapere quando potremo scrivere nuovamente nel blog….ma voi abbiate fiducia!
Selamat tingal……ciaooooooo!