E' si' ci siamo, tra poco piu' di un giorno lasceremo l'India per la Thailandia. A noi questi 2 mesi sono proprio volati, ma ancora abbiamo un po' di cose da racontarvi.
Da quando abbiamo lasciato il Kerala per il piu' povero Tamil Nadu ne abbiamo fatta di strada.....La caotica citta' di Madurai ci ha ben impressionato. La visita dello Sri Meenakshi Temple e' qualcosa che difficilmente lascia indifferenti con le sue torri variopinte e coperte da intricate sculture, i numerosi fedeli e pellegrini che dalle prime ore del giorno si recano al complesso, il tempio e' infatti un insieme di piu' altari ognuno dedicato ad una divinita' diversa, per compiere rituali antichi: c'e' chi accende solo un incenso, chi compie le piu' incredibili genuflessioni, chi porta offerte di fiori e frutta.
Ci siamo poi spostati verso la costa dove si trova Pondicherry, ex colonia francese dove e' ben visibile l'impronta lasciata dai cugini, sia negli edifici, negli ampi viali nella nutrita comunita' di stranieri che vi risiede. Pondicherry e' anche la sede del famoso ashram di Sri Aurobindo,che con le sue guesthouse ci ha permesso una permanenza econominca in questa citta' altrimenti dispendiosa.
Da qui siamo partiti alla volta di Mamallapuram con un breve spostamento di sole 2 ore....da ora in poi le infinite distanze indiane sono terminate, questo piccolo villaggio si trova infatti a circa 50 km a sud di Chennai (Madras). Mamallapuram e' il centro dell'arte della scultura su pietra, praticata ad altissimi livelli, si sente infatti quotidianamente il rumore degli scalpelli e dei martelli che questi artigiani maneggiano con maestria.
E' qui che abbiamo avuto l'esperienza piu' toccante di questo viaggio in India:in un internet point abbiamo aiutato Swamiji, un distinto signore indiano non vedente, ad inviare delle foto tramite mail. E' lui che ci ha coinvolti in una escursione domenicale con i 23 bambini orfani della Children's Hope, tra i 4 e i 10 anni, che comprendeva una visita allo zoo, ad un tempio e ad una piattaforma di una picola stazione vicina. Potete immaginare quanto sia difficile esprimere a parole le forti emozioni provate nel conoscere questi splendidi bambini e nel trascorrere una indimenticabile giornata con loro, che ti chiamano aunt e uncle (zia e zio), che ti prendono la mano, che ti sorridono con degli occhi nei quali ti perdi, che ti ringraziano per tutto senza che tu in realta' abbia fatto niente, che si affezionano e ti fanno venire il groppo in gola quando alla fine della giornatati salutano, coscienti del fatto che forse non ti vedranno mai piu'............
Ora siamo a Chennai, la quarta citta' dell'India per numero di abitanti, che ormai sara' intorno ai 7 milioni. La citta' non offre grandi attrattive da visitare, ma porta in se' il piu' tipico carattere di questa India del Sud, con le solite bancarelle onnipresenti di chai o un dei buonissimi dosa (una sottilissima cialda di farina di lenticchie vuota o riepinea di patate cipolle e curry da intingere in un delizioso chutney) del quale io (Au) sono praticamente dipendente.
Namaste a tutti, un abbraccio!
Ci risentiamo da Bangkok