Dopo un lungo viaggio arrivo a Siem Reap, in Cambogia: 15 ore di aereo, una notte a Bangkok, 4 ore di pullman, 2 ore in frontiera cambogiana a discutere con la polizia mafiosa, e tre ore di taxi.
E poteva andare peggio. Se fosse piovuto le ore di taxi diventavano 6, viste le condizioni terribili della strada.
Arrivato a Siem Reap mi oriento abbastanza facilmente, sia perchè non è eccessivamente grande, sia perchè ci sono stato di recente. La sera stessa incontro Nick Griffin, il contatto che avevo stretto tramite internet prima di partire. Purtroppo può dedicarmi solo 1 minuto, poche ore prima un bimbo si era fatto male, e giusto al mio arrivo stavano uscendo per portarlo all'ospedale.
Nick è un uomo inglese di mezza età, tre anni fa circa si è spostato in Cambogia con l'intenzione di rimanerci. Inizialmente ha lavorato a diversi programmi umanitari, rendendosi conto quasi subito della corruzione e delle mazzette che giravano un po' ovunque. Decide quindi di fare da solo e fonda l'organizzazione non governativa C.O.F. (The Cambodian Orphan Fund)
http://www.volunteercof.org/
L'indomani alle 8 vado a trovarlo. Dopo qualche minuto di chiacchere per conoscerci meglio, andiamo subito nel cuore del progetto: la scuola. In realtà è un vero e proprio cantiere: su un terreno affittato, sorge una palazzina in muratura e cemento, ai lati due casette di paglia e bambù (le due classi, una finita e già utilizzabile, l'altra quasi).
Assisto alla lezione delle 9 di mattina: circa 20 alunni tra i 7 e i 10 anni, la maestra una giovane ragazza inglese con una pronuncia, secondo me, terribile, ma davvero molto brava!
La lezione consiste nell'imparare semplici parole in inglese, tutto tramite il gioco: urlando, sussurrando, nascondendo gli oggetti, disegnando sulla lavagna...I bambimi sono molto coinvolti e molto attenti, educatissimi e rispettosi dell'autorità, proprio come da noi...
Naturalmente, con il permesso di Nick, inizio a scattare qualche foto, tra sguardi incuriositi e divertiti, che verranno poi utilizzate per il sito internet e per la mailing-list.
Finita la lezione, un'ora e mezza precise, il mio primo vero compito: bisogna levigare e verniciare una quindicina di scrivanie e di relative panchette che i bimbi utilizzeranno nella classe non ancora terminata. Mi danno un flessibile che sembra risalire agli anni '60, e con un pò di pazienza, a fine giornata riesco a fare 2 scrivanie e due panche. Nel frattempo, riesco a seguire la lezione delle 14 (in tutto e per tutto identica alla precedente, cambiano solo gli alunni) e a giocare ogni tanto a pallone con i più grandicelli.
Dimenticavo: il bimbo che si era fatto male il giorno precedente, sta ora molto meglio. Giocando con gli altri, era caduto molto violentemente di faccia su un muretto di cemento, tanto da fratturarsi il mento. I dottori dicono che è stato fortunato, poteva subire lesioni alla colonna vertebrale, con tutto quello che ne può conseguire...
D'altra parte questi bimbi giocano e corrono in un cantiere vero e proprio, utilizzato anche come toilette (i bagni saranno pronti a breve), molti a piedi scalzi.
Qui è normale.
Anche questa è la Cambogia.