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Viaggi e viaggiatori: dos and don’ts

SRI LANKA | Tuesday, 10 December 2013 | Views [449]

Sapevo che era solo questione di tempo. Il precedente inquilino del nido sul lampadario doveva prima o poi farsi avanti e tentare di riconquistare la sua dimora. Non sapevo avrebbe tentato l’impresa alle 7 del mattino, approfittando della mia impossibilità a muovermi. Scaltra bestiola. A proposito di astuzia, mi ritrovo al momento confinata a letto, risultato prevedibilissimo di una scalata in montagna alla tre del mattino sotto la pioggia.

Tra una pausa e l’altra dello stage è quasi d’obbligo lanciarsi all’avventura. Quel che non è d’obbligo è gettare al contempo il buon senso alle ortiche. In genere, ogni viaggiatore si colloca su un continuo che va da ‘scavezzacollo’ a ‘ipocondriaco’. Conosco questi esemplari molto bene, vivo in loro compagnia. Il primo tipo bazzica per il paese in pantaloncini corti e canottiere semitrasparenti. Inutili gli ammonimenti e le spiegazioni di come ciò contravvenga alle più elementari regole sociali; come se la pelle pallidissima, la formidabile statura e le bionde chiome non fossero sufficienti ad attirare attenzioni sgradite. Il secondo tipo si rifiuta di bere acqua del rubinetto (nonostante sia potabile), di provare alimenti preparati a mano, e quasi scappa a gambe levate se per disgrazia riceve un “Buongiorno!”. La prima è l’unica ad essere stata infastidita sull’autobus; la seconda la sola a lottare contro un’infezione intestinale. Sorte vuole.

Che lezioni trarne? Non siate superficiali nei vostri viaggi. In visita a casa di uno sconosciuto esordireste mai col dirigervi dritti al frigo per servirvi a vostro piacimento? Il viaggio richiede disciplina e concentrazione paziente su ogni passo. Questo non significa dover incarnare l’estremo opposto, non fidarsi di nulla e nessuno e non mettere mai il naso fuori casa. Sempre in visita al famoso sconosciuto, non credo disinfettereste i cuscini prima di accomodarvi sul divano. Accortezza, non panico costante.

Gli estremi si sconfiggono con due semplici paroline: preparazione e buon senso. Si, avete capito bene, basta fare i compiti a casa! Detto questo, avete una local committee ad attendervi; sono i vostri angeli custodi. Ascoltateli, fate tesoro delle loro lezioni, portateli con voi se possibile. E ricordatevi: “There’s no such thing as bad weather, only inappropriate clothing”, Sir Rannulph Fiennes. 

D’accordo, questa frase sembra più un ammonimento per la sottoscritta. Ma se ci pensate il concetto è lo stesso: non esiste paese estremamente inospitale o pericoloso, esistono solo comportamenti inappropriati e visitatori impreparati.

 

 

P.s. Per consigli pratici e dettagliati, risk assessments e altri tipi di preparazione alla partenza, scrivetemi pure.

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